MOSAICI A REGOLA D'ARTE
MOSAICO MODERNO
Con questo termine si indica una realtà molto ampia e differenziata di attività, più o meno artigianali e più o meno creative, tutte in relazione con l’arte musiva: mosaico spontaneo, industriale, artigianale e mosaico d’arte. Le suddivisioni che sono state fatte partono dal presupposto che ognuna di queste attività ha diritto di essere esercitata, purché siano indicate, chiaramente e sempre, tutte le condizioni e gli elementi che hanno concorso alla realizzazione di quel particolare tipo di produzione, cioè il mosaico: in caso contrario, c’è il rischio di definire - molto genericamente - mosaico, sia una superficie piastrellata di una piscina, sia il piano di un tavolino prodotto in 99.000 esemplari, sia il pannello unico di un artista.
MOSAICO SPONTANEO
MOSAICO SPONTANEO
La tendenza naturale e primitiva dell’uomo ad imitare la natura e ad esprimere la propria creatività accostando materiali decorativi diversi trova riscontri svariatissimi nel mosaico spontaneo, in cui però sono assenti i tre elementi-base del mosaico in quanto tale: le tessere, una tecnica precisa e un’estetica codificata. Questo tipo di mosaico lo si ritrova ovunque, geograficamente, ed è anche - da sempre - una delle forme privilegiate di espressione della creatività infantile, oltre a rappresentare forse la più completa delle attività manuali di tipo pedagogico: educazione alla forma, ai colori, alla composizione e alla pazienza operativa. Circa i materiali impiegati e le tecniche di esecuzione, ne troviamo davvero una gamma infinita, con prevalenza di soluzioni personali che non richiedono elaborazioni particolari ma sembrano assoggettarsi alle peculiarità stesse di quello che viene utilizzato e assemblato.
MOSAICO INDUSTRIALE
MOSAICO INDUSTRIALE
Le tessere sono tutte di dimensioni prefissate, vengono tagliate a macchina e commercializzate già incollate all’inverso, su carta divisa in sezioni, nelle quali è stato scomposto il disegno del motivo scelto dal committente: con questa procedura si facilita il trasporto e la messa in opera, facendo aderire le singole sezioni, con speciali adesivi, alla superficie individuata.
MOSAICO ARTIGIANALE
MOSAICO ARTIGIANALE
Anche se i materiali forniti dalle industrie del vetro e del marmo sono - a volte - il frutto di una lavorazione industriale (e questo ha delle motivazioni comprensibili), nel mosaico artigianale tutto viene eseguito manualmente. Le tessere sono ricavate una alla volta: sono pezzi unici, perché la loro forma ha l’impronta della mano del mosaicista. Ogni tessera viene infissa singolarmente nel legante, secondo stilemi tecnici ed estetici originali, progettati, coordinati e prodotti in proprio dall’artigiano.
MOSAICO D’ARTE
MOSAICO D’ARTE
Il mosaico d’arte si basa su di una assoluta coincidenza con il mosaico artigianale, ma va oltre in modo libero ma non arbitrario. Sperimenta nuovi modelli e usa materiali forse poco ortodossi, ma che sono necessari per ottenere risultati estetici mai raggiunti prima. Sulla scia iniziale di Gaudì e Klimt il mosaico, come arte moderna e contemporanea, si è appropriato di idee e metodi lavorativi del tutto nuovi, in sintonia con altre arti.
MOSAICI A REGOLA D’ARTE
Per evitare rischiose generalizzazioni ed accertato che solo quello artigianale (eseguito con precise norme procedurali e innestato sulla tradizione antica, senza clonarne modelli e forme) o quello d’arte (che all’artigianale si rifà, con esplorazioni sperimentali) va definito mosaico, bisogna classificare in un altro modo, sia quello spontaneo, perché solo gradevole esercitazione fine a se stessa, sia quello industriale, che è anonimo e rigido nei suoi modelli ripetitivi.
MOSAICI A REGOLA D’ARTE
Per evitare rischiose generalizzazioni ed accertato che solo quello artigianale (eseguito con precise norme procedurali e innestato sulla tradizione antica, senza clonarne modelli e forme) o quello d’arte (che all’artigianale si rifà, con esplorazioni sperimentali) va definito mosaico, bisogna classificare in un altro modo, sia quello spontaneo, perché solo gradevole esercitazione fine a se stessa, sia quello industriale, che è anonimo e rigido nei suoi modelli ripetitivi.
1999 Filippo Maria Patella
(tratto da ART GM, Anno II, Numero 2)